Se dici “Carlo Felice”, dici “Teatro”. A Genova, come un po’ in tutta Italia.
Pochi, però, conoscono la sua storia… “sfortunata”.
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Un teatro “martoriato” dalla seconda guerra mondiale che, dopo una serie di vicissitudini, solo dal 1991 possiamo ammirare nel suo aspetto definitivo!
Pensate che l’anno di costruzione risale al 1828! Genova non aveva un teatro melodrammatico (molto in voga all’epoca) e si decise di dotare la città di una struttura consona all’importanza stessa della Superba. Il concorso fu indetto nel 1825 ed in poco tempo si costruì il Teatro intitolandolo al Re del Regno di Sardegna, Carlo Felice, peraltro presente anche alla sua inaugurazione.
CURIOSITA‘: si dice che il nome del Teatro fu scelto per “placare” le ire del Re Carlo Felice. Nel 1818, a Torino, alla richiesta di un “bis”, il Re si sentì rispondere da un noto genio-musicista-imprenditore-“rockstar” genovese: “Paganini non ripete“. C’è bisogno di specificare chi fosse?
Dopo quella risposta, al buon Niccolò fu vietato di suonare un terzo concerto in programma, mentre a Genova cercarono un modo per rimediare allo “sgambetto” al Re, proprio intitolandogli il Teatro. Verità? Storiella? A me piace pensare che un fondo di vero ci sia…
… ma torniamo alla sua storia!
Senza scendere troppo nel dettaglio, voliamo subito al fatto saliente: seconda guerra mondiale. Durante il conflitto il Teatro le “prese di Santa ragione” potremmo dire.
Tanto che, per diversi decenni, rimasero in piedi solo le mura perimetrali e qualche copertura “tapullata” qua e la.
La vera e propria rinascita?
Solo dagli anni Ottanta! Dal 1985 al 1991 fu tirato su con una totale riedificazione, stando attenti a non snaturare la facciata originale (quella verso Piazza De Ferrari)
E proponendo al posto del vecchio Foyer una nuova piazza, coperta, per dar continuità da Galleria Mazzini a Deffe.
Oggi, infatti, anche in una giornata di pioggia, si può comodamente fare la coda prima che aprano le porte del Teatro senza prendere una goccia d’acqua.
La bellezza del nuovo teatro è l’acustica. Sembra banale, no? Eppure il Carlo Felice è progettato in ogni suo dettaglio con un occhio di riguardo al suono. Dalle poltroncine ai balconini. Dalle porte d’ingresso alle scalinate. Può passare inosservato questo particolare, poiché non appariscente, ma è un unicum europeo!
Grazie ai #RolliDays edizione Ottobre 2018, abbiamo potuto fare un giro esclusivo all’interno del Teatro, fin dietro le quinte! Vi lascio qui di seguito il video!
La struttura, dall’esterno, incuriosisce molto e non c’è bambino genovese che non si sia mai chiesto: ma cosa ci sarà mai dentro quella gigantesca torre che si vede all’esterno?
Sveliamo l’arcano!
Al suo interno è per lo più composto da “tiranti” e strutture che servono per il palcoscenico stesso come potete intuire dal prospetto presente sul sito www.carlofelicegenova.it
Sempre stando al sito ufficiale, è curioso leggere anche due numeri sull’edificio:
- 230000 mc. è il volume totale
- 118000 mc. è il volume per scene e servizi di scena
- 106000 mc. è il volume sala e zone collegate
- 151000 mc. è il volume fuori terra
- 79000 mc. è il volume interrato
- 574 mq. è la superficie del palcoscenico principale
- 368 mq. è la superficie del palcoscenico dorsale
- 1760 mq. è la superficie totale del sottopalco
- 44 m è la distanza massima tra boccascena e spettatori
- 10 x 16 m. è la dimensione del boccascena
- 31,5 m. è l’altezza al piano grigliato
- 2.000 sono i posti nella sala principale
- 206 sono i posti nella sala conferenza
- 88 sono gli elementi dell’orchestra
- 18 sono i camerini
- 1+9 salette sono le sale prova a disposizione dell’orchestra
- 1+1 sala per prove a sezioni sono le sale prova a disposizione del coro
- 1+1 sala per prove a sezioni sono le sale prova a disposizione del corpo di ballo
- 3 sale per studio individuale sono le sale prova a disposizione dei cantanti
- 1 è la sala prova per la regia
- 3 sono i palcoscenici intercambiabili + 1 girevole a doppia corona
- 120 miliardi di lire
- (circa 60 milioni di euro) è il costo complessivo
- 200.000 sono i visitatori ogni anno
- 278 sono le persone che lavorano in modo permanente in teatro
Non male no?
Carino, metterei anche i numeri di balconi e fasce
Meraviglioso