Tutto è partito da qui:

Poteva esser un bel momento per spiegare il motivo, raccontare la storia del consorzio, del prodotto IGP e della sua tutela… e invece niente, come sempre abbiamo messo l’attenzione e gli sforzi sull’unica belinata della questione, solo perché fa più sciâto.

IL VERO PROBLEMA NON È LO SLOGAN, MA IL TERMINE RECCO!

Avrebbero anche potuto scrivere, “te lo diamo lungo quanto vuoi… il vassoio” ma non sarebbe stato comunque quello il problema.

La FOCACCIA DI RECCO è un prodotto IGP tutelato… Ossia, per i più besughi: non puoi andar in giro a far eventi bello convinto di spacciare una Recco che tale non è.

Ovviamente poi tutti hanno cavalcato la vicenda con quella punta di femminismo che fa fare letture e casino sui social, ma il problema serio era un altro.

Un problema che dovremmo risolvere anche per il PESTO, la FOCACCIA e altri prodotti tipici liguri sempre più bistrattati e spacciati come “autentici” in posti che proprio non hanno neanche idea da dove incominciare.

Campanilismo? No: è riconoscenza verso i produttori locali. Noialtri non abbiamo mica la pretesa di far la vera polenta… o la vera piadina, in liguria… Ce ne guardiamo bene anzi. Il Ligure, sotto questo aspetto, mostra un rispetto che forse qualcuno dovrebbe prender d’esempio, tra i nostri mille difetti 😂

PER CUI: VIVA LA FOCACCIA DI RECCO. QUELLA VERA.

Ah tra l’altro: non parliamo dei 35 al kg che belin quella è un illecito, rapina a mano infarinata)