L’altro giorno un mio coetaneo mi ha chiesto cosa volesse dire e… mi è sembrato così strano che non lo sapesse che ho iniziato a chieder in giro! Con grande stupore in tanti non sapevano il significato e quindi eccoci al “momento della verità”
Premettiamo una cosa: son quasi più belle le “varianti” che poteva assumere che il detto in se’ 😂
Pòscito ëse = che tu possa essere
L’equivalente di un romanaccio “TE POSSINO!”
Ecco… veniamo alle varianti: solitamente non erano molto “dolci”, anzi… venivano usate per augurare qualcosa (non carinamente, ma con una punta di ironia)
Mettiamo il caso che tu sia un rompibelino cronico e la gente vorrebbe rinchiuderti da qualche parte ogni volta che apri il becco… Ecco lì che il Pòscito ëse salta fuori e si coniuga nella variante:
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- Pòscitëseallughetòu (che te lo scrivo attaccato apposta perché quasi diventa una parola sola) = “che ti possano chiudere con un lucchetto”
Rende l’idea no? 🤣
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- Pòscito rompíte o collö / Pòscitu muí orbo e matto (c’è bisogno di traduzione?)
Ma la cosa bella sono le infinite variazioni che può assumere.
Quindi la domanda ricasca su di voi… L’avete mai sentito? Ovviamente molti di noi per forza… E a questi chiedo: quali varianti vi hanno “dedicato”? Quali avete sentito o erano soliti dire i vostri parenti? Dai, non ci credo che non lo dicessero ogni tanto.
Se vedemmo!
”Pòscitu ëse un po’ de ben” lo diceva la mia nonna materna nata ad inizio 1900 a Ognio., vissuta a Uscio.. .io capivo ‘Òscitu’….grazie dei chiarimenti
Mia nonna me lo dicava spesso, perchè era una bimba vivace e monella ed era il suo modo per sgridarmi
Poscitu ese santu ai pe du Segnu. (Morissi)
“Póscitoe vegnîte un collera… Chi t’ha imparou a cantá”… Tratto liberamente dalla famosa canzone dei Trilli!
Poscitu ese allögu, auguro di essere messo in un loculo al cimitero
Io sapevo, da una vecchia trasmissione con Vito elio petrucci e maria vietz che il poscituese era una sorta di cortigiano o accompagnatore di nobili dame…
..che te pitte l’ursu, costante imprecazione di mia nonna nei miei confronti!!!
Me ven un sciuppun de futta detta dal grande Govi
Poscitu rumpite u collu
Io ho sempre sentito
dire Pòscitëseallughetòu, ma non ho mai saputo cosa volesse dire. Anche se dal tono si capiva che non era un complimento. Grazie
Una canzone genovese recita “Pòscito venite u colera”… 🙂
Poscito mui orbo e matto, sicuramente la più sentita
Pòscitu venì orbo e matto e muí sensa sacramenti !
Mia madre diceva “Poscitese ammassunou”
Non so con certezza che cosa significhi ammassunou, ma l’ho sempre interpretato come una specie di maledizione però non detta seriamente, anzi con una certa ironia!
Enrico Dozza – mia nonna che abitava in corso Gastaldi diceva spesso: pòscito venite un po de ben. che non era augurare del bene veramente, ma: mandate au diau.
Poscito ese che te pitesse l’ursu !
anche io conoscevo questa, lo diceva spesso mia scuocera
Io ho la variante soicciariva:
Che te pitte l’ursu!
Conoscevo solo la terza… Grazie! Concordo sul cremolato!
Mia nonna e le sue sorelle a Sampierdarena erano un florilegio di Pòscito ëse!
Pòscito ëse sciugou da o lampo!
Poscito vegni a caghetta
Poscito vegnî i tre contenti: fàmme, fréido e mâ de denti!!!
E poi ci mandavano a prendere il cremolato da Castello: il semifreddo più buono del mondo!