LEGGI BENE TUTTO PER CAPIRE DI CHE SI TRATTA.
Lezione serale #44 Sarvægo “Perchè t’impari un pò di parole cosi quando vieni a trovarci sai come
interpretare..”sarvaego
Quanto ci piace ai noi V.E.L. dare più significati alle parole! Ne diamo talmente tanti da non far più capire all’interlocutore con quale intento le stiamo pronunciando. Il vocabolo di oggi è uno di quelli che incarna al meglio la “genovesità linguistica”. Definizione dal diz. Frisoni: Sarvægo, agg. selvatico || isolato, inabitato || rozzo, scortese || bestiamme ___ , bestiame, brado, libero, vagante.
Chi è cresciuto col genovese in casa, o comunque bazzica un po’ la nostra lengoa, non avrà bisogno di questa lezione, poichè sarvægo è un termine immancabile nel dizionario V.E.L. ed anzi, storcerà il naso alla lettura della traduzione del dizionario. Lo possiamo usare sia col suo significato letterale e quindi “selvatico”/”rozzo”/un po’ più forzatamente “sporco” per indicare qualcosa “al naturale”, ma possiamo anche adoperarlo per una persona, in modo sia ironico che più serioso. Può essere utilizzato per descrivere le caratteristiche visive, ma anche olfattive. “Sa de sarvægo“: “Sa di selvatico/di natura” inteso come odore/tanfo in alcuni casi. Ognuno lo usa con il significato proprio della zona da cui proviene e quindi non c’è un’unanimità sulla vera traduzione.
Perchè ho detto che il VEL storcerà il naso alla traduzione del dizionario? “T’ei proprio un sarvægo” viene detto ad una persona solitaria e schiva. Un selvatico, sempre solito ad estraniarsi, difficile da coinvolgere nella vita sociale e che quando avviene forzatamente, resta comunque “assente” pensando ai cavoli propri. Quindi usarlo per un “rozzo, scortese” (diz. Frisoni) non è sicuramente il modo migliore per inquadrare il vero sarvægo!
Pronuncia: Sarvègu (è, accento grave, quindi vocale aperta). Inserite molto “schifo” nel vostro tono mentre lo pronunciate, altrimenti non avrà effetto. Il vero tocco di classe sarebbe allargare le braccia sconsolatamente nel caso aggettivaste una persona, oppure arricciare il naso si trattasse di un oggetto.
Suggerimento: dare del “sarvægo“, non è propriamente un complimento e trasuda ben poca ironia, quindi valutate bene la situazione e il rapporto che avete con il soggetto…

Se vedemmo zueni!