LEGGI BENE TUTTO PER CAPIRE DI CHE SI TRATTA.
Lezione serale #50 Mandillo “Perché t’impari un po’ di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare”
Prima di iniziare ti ricordo di lasciare un voto con le stelline presenti in cima all’articolo a seconda di quanto ti è piaciuta la lezione serale! Grassie 🙂
“Belin famme piggia un attimo o mandillo che g’ho na costipazion che no te diggo!”
Questo potrebbe essere un discorso con un VEL molto raffreddato che, improvvisamente, deve soffiarsi il naso per evitare di “allagare” il suo interlocutore. La parola di oggi fa parte della branca di vocaboli che il piccolo VEL impara sin dalla tenera età. Cosa significa?
– Dizionario Frisoni: Mandillo, s.m (A.) fazzoletto || ___ dâ gruppo, grande pezzuola (per mettervi la spesa giornaliera) || ____ da naso, moccichino.
Serve altro? Sicuramente è un vocabolo che, per chi volesse seguire “il gioco del Mugugno Genovese” e salvare il Genovese, è assolutamente da utilizzare! 🙂
Interessante è scoprire le sue origini, la provenienza antica e “lontana”. Per farlo ci rifacciamo, come sempre, al Piccolo Dizionario Etimologico Ligure del Prof. Toso. – “Voce tipicamente ligure, passata come prestito anche in Corsica, a Nizza e nel Monferrato, deriva dal latino MANTELUM ‘asciugamano, drappo’ per il tramite del greco (MANDILION) e dell’arabo.” Continuando la lettura, si scopre che il significato deriva dalla parola mandillâ “ladruncolo” per riferirsi ai borseggiatori specializzati durante l’Ottocento nella sottrazione dei fazzoletti di valore dalle tasche e dalle borse dei passanti.
Pronuncia: Mandillu, calcando su “a” e usando u “i” bella squillante. Infine, ricordatevi di chiudere la parola con la solita stanchezza interiore che ci contraddistingue.
Due Curiosità: Il vocabolo Mandillo lo troviamo nell’espressione “Mandilli de sea“, comunemente usata per indicare le sfoglie di lasagne 🙂 Ah, a proposito, qui di seguito ti lascio la ricetta delle lasagne al pesto! => Lasagne al Pesto e alla Portofino!
Per non parlare del famoso modo di dire: “avei ciù musse che mandilli!” traducibile come “aver più storie che fazzoletti” molto in uso ancora in tempi recenti.
Siamo giunti alla 50esima lezione serale e tutte, sommate, hanno raggiunto numeri altissimi di condivisioni, voti, letture ed apprezzamenti di altro tipo. Ringrazio tutti e continuerò questa “serie” pubblicando a settimane alterne, al mercoledì ore 20:00 altre parole! Se inoltre ti interessasse scoprire qual’è la nostra “missione” che cerchiamo di portare avanti CLICCA QUI e dagghe ‘na letta:)
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