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Lezione serale #48 Sprescia “Perchè t’impari un po’ di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare..”
Definizione del Diz. Frisoni: s. f. fretta, premura.
Scignoria, siamo di fronte ad una delle parole più usate e conosciute del “genovese moderno”. Un vocabolo che, al 99% delle volte, è usato in senso ironico siccome, il Ligure, di sprescia, no ghe n’ha! Viene, con tutta probabilità dal latino “pressia” (come ci indica il Piccolo Dizionario Etimologico Ligure del Prof. Toso) e da prescia in varie forme dialettali dell’italia settentrionale. Alcuni di noi raccontano che “sprescia” precedentemente avesse un altro significato ed hanno ragione: in origine significava “calca, ressa”, ma parliamo comunque degli anni precedenti al 1500!
Perché la sprescia e il VEL non vanno d’accordo? Avete mai visto un Ligure di corsa? Noi siamo tranquilli, non abbiamo coæ di fare le cose in fretta! “E chi te lo fa fare?“. Solo quando strettamente necessario!
Fæmmo due esempi classici:
– “Cosse t’ei? Sprescia?” – “Cos’hai, fretta?” Per indicare, ironicamente, quando una persona sembra di fretta, o sta facendo qualcosa, a cui noi siamo interessati, in modo approssimativo.
– “Belin o l’è passou spedìo stamattinna, o g’aveiva sprescia me sà!” – “è passato veloce stamattina, aveva fretta mi sa!” Usato col suo significato puro e semplice, senza ironie velate.
Attenzione, però, al soggetto che prendete in giro con l’utilizzo di questo termine. Se fosse ligure, al 99% dei casi, risponderà facendo tutto a velocità “bradipo”, a tal punto da innervosirvi (causandovi sicuramente il cosiddetto scciupón de fótta!)
Pronuncia: Sprescia. Con la e chiusa e non quella È aperta da bauscia! Se il soggetto a cui vi rivolgete, conosce la parola, state attenti a non usarla con troppa ironia e leggerezza, raramente accettiamo di buon grado una presa in giro su qualcosa che stiamo facendo, criticato per esser fatto alla buona/alla veloce.
Se vedemmo zueni!
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