ATTENZIONE LEGGI BENE TUTTO PER CAPIRE DI CHE SI TRATTA.
Lezione serale #23 Patta “Perchè t’impari un pò di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare..” pattaDovete sapere che la parola di questa settimana mi è venuta in mente alla domenica mattina, sul campo da calcio dove dovevo giocare con la mia squadra.  Mentre ripensavo a “Meali“, pubblicato la settimana scorsa, me n’è uscita un’altra involontariamente! È Italiana o Genovese? Tutte e due!
PATTA: Belin ma questa parola la puoi infilare ovunque! Ad onor del vero dovremmo specificare che il termine corretto in zeneise sarebbe: sportigêua. 
Andiamo per gradi e partiamo subito con la definizione del dizionario, anzi, dei dizionari! Si perchè questa volta ci avvaliamo di un dizionario Italiano e uno Genovese.
Dizionario Italiano: Pace, pareggio nel giuoco, pareggiamento di conti, risvolto esterno di tasca, pareggiare, far pari, far pace
Dizionario Genovese: tombolo, cascata, colpo, botta per terra, “dâne unna ___ inta mûagia” scaraventare contro il muro, “dâne una ___ lì” tralasciar di fare – interrompere un lavoro, “piggia unna ___” fare un tombolo – battere fortemente per terra col corpo, “patte in scio panê” sculacciare.
La cosa più sorprendente è la miriade di occasioni in cui possiamo usare questa parola senza avere un nesso con l’italiano. Facciamo degli esempi, che a parer mio rende sempre meglio di qualsiasi spiegazione.
a) belin, éuggio che ti gh’e a patta averta! (Indicando la “bottega” dei pantaloni) seguito come risposta da: “Sci, ma o garzunetto o l’è drento!
b) o l’ha piggiou unna patta pe terra (è caduto per terra)
c) belin che patta! (a calcio,: “che tiro/calcio!”) .
Foresti, come potete notare, sono tre ambiti completamente diversi fra loro e ben distinti anche dal significato in italiano.
Un consiglio: non provate a forzarne l’uso, tanto non sapreste farlo come i V.E.L e risultereste solo più foresti di quello che già siete.
“Patta” ha anche un potere ironico non da poco: immaginate una caduta memorabile di un vostro amico. Sarà sempre più bello dire “eh poi c’ha dato una patta li!” anzichè usare la frase: “e poi è caduto li”. E’ molto più naturale e strappa subito un sorriso!

Pronuncia: sono buono in questo periodo e sto trattando solo parole che si leggono come si scrivono 😉
Curiosità: Può essere usato anche dai genitori per provocare terrore: orde di bambini V.E.L. che al grido “Stanni attento che te do unna patta!” scappavano in tutte le direzioni… Quante infanzie rovinate per le patte della mamma!

Se vedemmo zueni!