I JEANS
Belin l’altro giorno, camminando per Via XX, ho pensato: mia un po’ quanti che hanno i Jeans! Quindi mi son detto: sta volta il Mugugno si fa serio e vi porta un angolo di Cultura, ovviamente zeneize.
Se usciamo per strada (in tutta Italia, ma direi un pò in tutto il mondo), potremmo affermare con certezza che 1/3 delle persone che incontrate porta i Jeans o affini, almeno questo è quello che noto a Genova. È indubbio che sia il pantalone più versatile, utile, resistente e ad un prezzo decente (marchio permettendo).
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Foresti vi siete mai chiesti perché la parola “Jeans”? perché Blue Jeans? Un tempo era molto usato dare ai tessuti il nome del luogo di produzione, e Jeane era il nome scritto su molti carichi di fustagno che arrivavano a Londra dalla repubblica marinara di Genova (anni 1500/1600). Jeans deriva dalla parola Jeane o Jannes, in francese per Genova (molto all’antica). Per blue jeans, la traduzione ormai certa è “blu di Genova” proprio per l’uso, già menzionato, di dare il nome del luogo di provenienza ai tessuti. JeanS è solo la parola al plurale, sotto l’influenza inglese, di Jeane. Robustezza e costo basso erano le qualità principali. Il buon sciô Levi Strauss, imprenditore tedesco naturalizzato statunitense, con Jacob Davis (sarto ed inventore del pantalone Jeans), capirono l’importanza, intravidero una possibilità d’affare in questo tessuto e quindi brevettarono nel 1873 il Jeans.
A conferma la spiegazione dell’origine della parole ritroviamo ,nell’ambiente del commercio e degli affari, l’espressione “merchant of Jeane” ad indicare “mercante di Genova” ( “usato in diversi documenti come una copia del contratto del 15 giugno 1580 con il quale il conte di Oxford acquistò il Great Garden da Benedetto Spinola, merchant of Jeane.” Wikipedia.)
Il materiale di cui sono fatti si chiama Denim ed è una tela composta di cotone e lino che i francesi (da Nimes, da cui per assonanza Denim) esportavano principalmente in italia. Dove? Facile, Genova, il porto più grande ed efficiente al tempo.
Da questo argomento quindi ecco il punto centrale: è sbagliato dire “i Genovesi hanno inventato il Jeans” preso nella sua interezza. I Genovesi hanno, piuttosto, usato la tela francese inizialmente come copertone da merci nel porto, poi come vestiario per i marinai. Dobbiamo essere onesti e concludere dicendo che il Jeans è Genovese, ma il materiale di cui è fatto arriva dai vicini francesi.
Quindi, buon Levi Strauss, ci avrai pure “rubato” il brevetto, ma il nostro nome rimarrà sempre “l’origine” dei tuoi Jeans
Se vedemmo zueni!
A tal proposito, lo scorso anno, è stato pubblicato un bel romanzo storico: Quel blu di Genova di Michele Mozzati. L’autore non è genovese, ma milanese, però il libro parla proprio del denim, dell’uso che se ne faceva a Genova sulle navi e della sua commercializzazione.
E non si sono sognati neppure un attimo di attribuire il jeas ad altri che ai genovesi. (in pratica i Levis ci hanno copiato)
A me risulta invece che in francese (la lingua principale dell’epoca) li si chiamasse “bleu de Gênes”, ma gli americani – non propriamente dei letterati – pronunciavano il nome alla loro maniera come [GINS], e dunque dopo qualche tempo venne naturale cambiare la grafia in “jeans”.