Google Traduttore aggiunge il Ligure: BELIN = CAMPANA e molti altri!
Cari miei abelinati, c’è una novità che non possiamo proprio ignorare. Google Traduttore ha appena ampliato il suo repertorio linguistico, aggiungendo oltre 100 nuove lingue. Tra queste, udite udite, c’è anche il nostro amato Ligure. Sì, avete capito bene! Ora possiamo ufficialmente tradurre i nostri mugugni in tutte le lingue del mondo. O quasi… Siccome sembra che google ancora non ci abbia capito un belino del ligure 😂
La notizia ci ha riempiti di orgoglio appena appresa, il problema è stata poi l’applicazione 😂🥲 L’avete percepita anche voi per un attimo quella leggera euforia? Quella che proviamo quando ci illudiamo che, finalmente, qualcuno riconosca la bellezza e la complessità della nostra lingua?
Ma, ahimè, al lato pratico è stato un disastro ❤️ Per chi mi segue su instagram ieri vi ho portato qualche esempio (LI TROVATE QUI) e il risultato è stato… elisarante (o deprimente, dipende dai punti di vista).
Nel post, infatti, abbiamo provato a tradurre alcune delle parole più comuni… Il risultato? Beh, diciamo che Google ha ancora molta strada da fare. Nonostante la buona volontà, le traduzioni sono spesso imprecise o addirittura incomprensibili. Come si dice, è il pensiero che conta, no? NO, per noi no ed infatti MUGUGNAMO.
Prendiamo per esempio la parola “BELIN“, che non sto manco a dirvi la traduzione. Cos’ha tradotto? Google ci ha regalato un meraviglioso “CAMPANA” 😂 che,
E che dire di “sciûsciâ e sciorbî“? Meglio stendere un velo pietoso sulle traduzioni proposte. Andiamo a vederne del dettaglio alcune!
L’introduzione di nuove lingue nel traduttore di Google potrebbe, secondo alcuni, rappresentare il viatico per la salvezza di dialetti ed idiomi locali che rischiano di scomparire. Ciò è vero se dalle traduzioni si può dedurre la pronuncia o se la pronuncia viene riprodotta con un vocale, come succede per l’italiano, l’inglese, ecc.
Purtroppo, da esperto di genovese devo rilevare che per il “ligure” non è così: la grafia usata e certe scelte di deliranti etimologie non permettono di ottenere un “ligure” che sia quello parlato davvero. Ad esempio, se scrivo arrivâ come si può sapere che la ‘r’, diversamente dall’italiano, è detta semplice e non doppia? Attenzione quindi: se non si potrà dedurre la corretta pronuncia ci troveremo di fronte a una nuova lingua del tutto diversa da quella parlata per secoli qui in Liguria: il traduttore può diventare il mezzo di morte delle nostre parlate!