Dallo stadio in poi, il tracciato era più “semplice”. Si attraversava il ponte Veronelli, ormai inesistente dopo i danni dell’alluvione 1993, e via (!) verso le Gavette e tante piccole fermate che ultimavano all’acciaieria Falck (località Ca’ del Pitta).
Giusto 40 anni e la linea venne dismessa (nel 1965) per l’arrivo del metano al posto del gas in città.
Per gli amanti dei treni, due informazioni aggiuntive.
Per la trazione dei treni merci, generalmente composti da carri di proprietà delle Ferrovie dello Stato, l’AMGA disponeva inizialmente di tre locomotive a vapore Breda numerate 1-3, rimpiazzate nel 1956 da locomotive Diesel fra cui una Jung R 42 C analoga alle unità FS 245 serie 8001-8003 e numerata “2”.
Per me è arabo, ma conoscendo qualche amante in materia, è sicuramente un’informazione che aspettavano di leggere.
Se vedemmo zueni e… occhio quando attraversate in Corso Sardegna, d’ora in poi!
A questo punto invito tutti quelli che vogliono sapere qualcosa in più sulla storia del gas a Genova e su quello che hanno rappresentato le officine di Gavette, a visitare il Museo dell’Acqua e del Gas (vedi caso ubicato proprio in area Gavette). Accesso su prenotazione, ingresso gratuito.
I riferimenti li trovate sul sito di Fondazione AMGA.
Andavo a scuola in Piazza Manzoni e ricordo il trenino. Mi sembra di ricordare che davanti alla locomotiva ci fosse un incaricato a piedi
Notare le due Locomotive elettriche trifase (E551, Credo), in uso sui giovi, Sul turchino e sulle Riviere), trainate dalla vaporiera nella penultima immagine
Chissa perche le avevano portate lassu.
MAgari si tratta di un’altra linea.
Avendo un bel po d anni io me lo ricordo quando portava il carbone alle gavette
Le E551 sono state messe al traino della locomotiva a vapore 835 per collaudare il ponte.
Volevo scrivere “rumenta”
Non ricordo la locomotiva a vapore, ma mio padre me la raccontava essendo perché la guidò. Mentre le locomotrici a Diesel MAN1 e MAN2 ci salii sopra. Oltre al trasporto del carbone, portava frutta per il mercato, cemento dalla cementifera per lo scalo di Terralba, rumena (spazzatura) dalla Volpara e e animali per la macellazione. Tutto sullo stesso binario!!!
Chissà se gli abitanti di allora si saranno lamentati del fumo della locomotiva che tutto anneriva o avranno guardato solo ai benefici di quel servizio…
me lo ricordo, son nato alle Gavette, andava all’azienda del gas….quanto tempo….ricordo sia la motrice a carbone che quella diesel? elettrica? era di colore verde …..
Prima che la ferrovia fosse dismessa veniva utilizzata l’ultima fermata, parlo di quella di Ca del Pitta, per far arrivare il bestiame ai macelli. Me lo ricordo bene perché lì è dove sono nato, ovviamente in casa, e lo scarico dei bovini era uno spettacolo che non si poteva perdere; tutti noi pivelli lo attendevano sperando nella fuga di qualche torello ed il conseguente rodeo per acchiaparlo. Di macchine ce ne erano molto poche e quasi tutte dei grossisti di carne, la speranza che una venisse incornata era tantissima e se accadeva era una goduria era indescrivibile.