Molti di noi ci passano ogni giorno, quasi tutti almeno una volta sono andati a vedere un film nel cinema vicino a piazza Tommaseo, fatto sta che questa via ha una storia molto interessante…
Sapevate che sul suolo dove camminate ora, poco più di cento anni fa, avremmo camminato per le cantine di Via Minerva?
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Via Minerva, ancor più anticamente Via Reale, attualmente Corso Buenos Aires, è una strada con grande importanza logistica per Genova, specialmente dall’Ottocento.
Rappresentava il laccio di collegamento tra la città e gli orti d’Albaro. Tempo fa, trovai una sera un vegetto che mi raccontò tutta la storia a partire dal ponte Pila fino ad alcune curiosità su Piazza Tommaseo abbastanza introvabili… Vi consiglio la lettura fino in fondo.
Genova, prima che si aprisse alla Val Bisagno e ad Albaro, terminava proprio dalle parti della nostra attuale Via Fiume (dove vi era Porta Pila) con le così chiamate Fronti Basse.
Corso Buenos Aires (ops, scia me scuse: Via Minerva!) era la strada che permetteva ai carri di rifornimento cittadini di portare all’interno della città i ricavati dei raccolti d’Albaro e non solo.
I racconti più antichi fanno immaginare questo scenario:
Attraversando Porta Pila si arrivava fino all’attuale Albaro, valicando il Bisagno attraverso una strada rialzata, con un terrapieno circa 5 metri, appositamente per esser sempre percorribile anche dopo le piene del torrente. Col tempo la via s’afferma, la città avanza e viene costruito il ponte Pila, in linea retta con la porta omonima e con Piazza Tommaseo, al tempo ancora zona di orti.
Oua, chiunque intuisce l’importanza del collegamento tra campi, orti ed allevamenti con la città. Nell’Ottocento a Borgo Pila (zona Corte Lambruschini, Santa Zita) i genovesi vedono sorgere nuove case giorno dopo giorno e riedificazioni continue, spesso dovute alle continue piene del Bisagno (che periodicamente costringono a riparare qua e la il borgo sofferente). Il ponte Pila viene ricostruito in ferro a metà ottocento ed il quartiere prende una forma molto simile a quella dei giorni d’oggi.
Ed arriviamo cosi al famoso “abbassamento” di Corso Buenos Aires…
Fantastico, quella dei lavori sembra una ferrovia “decauville”, sarebbe fantastico se esistesse ancora qualcosa di quel materiale.
Bravo,amo seguire la storia della mia città,oggi mi iscrivero
bell’articolo grazie veramente per l’impegno nel farci conoscere le storie di Genova
Quando piovei forte con vento di mare(MAINASSU) bassi fondi di quella zona si allagano in quanto il livello di quella zona è più basso del livello del mare.
Interessantissime queste storie…. benche’io sia di pegli mi piace moltissimo seguire queste curiosita’ perche non avrei mai creduto che genova fosse cambiata nel tempo , cosi in modo massiccio!!!!! Brvissimo davvero complimenti per la ricerca.
Io a Tommaseo ho abitato x 15 anni e conoscevo la storia non così ben spiegata però !!!!!!!!
Grazie mille 🙂 Io abito non molto distante ed è nato tutto da quando mi sono chiesto “Perchè cartoleria Minerva?”
conoscevo questo avvenimento perché lo avevo letto su un dizionario delle strade di Genova dove c’erano diverse foto del cantiere. Non sono più riuscita a trovarlo purtroppo. Ricordo anche che all’altezza della fermata dei bus, andando verso Piazza Tommaseo dove si trova ancora oggi, guardando il palazzo di fronte si poteva ancora “leggere” sul muro sopra le finestre del primo piano una scritta : non ricordo se era OSTERIA o VINI. Era chiaramente antecedente all’abbassamento della strada : quello era l’ingresso di un esercizio commerciale. Ovviamente mi pento di non averlo fotografato……erano gli anni ’70, ora hanno rifatto la facciata e non si vede più !
Bellissima aggiunta, grazie molto interessante!! 🙂
Nnstante io nn sia di Genova, trovo le cose che scrivi molto interessanti e in grado di farmi apprezzare questa città della quale mi sono innamorata a prima vista!
Grazie! Zena è piena di storie, solo che non abbiamo l’uso di raccontarle e di tenerle vive…
bravo , bella la storia della nostra Genova antica , in questa storia trovo riscontro con quello che mi raccontava mia nonna , fatti da lei vissuti in prima persona , continua cosi’ che fai felice parecchie persone .
Grazie, continua a seguirci, ne arriveranno altri di #stoiadezena 🙂
Molto interessante!! Grazie 🙂
Grazie 🙂 condividilo in giro se ti è piaciuto!