La Liguria è piena di luoghi misteriosi, soprattutto nell’entroterra. Molti di questi sono sconosciuti alla stragrande maggioranza o, negli anni, se ne è sentito parlare sempre meno… E oggi ne andiamo a vedere uno davvero da brividi, la cui storia negli ultimi anni è ciclicamente tornata alla luce.
LA CA’ DELLE ANIME, la Locanda maledetta di Voltri
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Dove ci troviamo?
Nelle alture sopra Voltri. La sua fama è dovuta al fatto che, secondo una leggenda, nel Medioevo fosse una locanda… maledetta. Divenuta, successivamente, infestata dai fantasmi.
Perché?
Si trova in via dei Giovi e già qualcuno potrebbe iniziare a fiutare il “problema“. La via infatti, secoli fa, portava ad un passo molto frequentato da mercanti, dai pellegrini, dai semplici viandanti che svalicavano per venire a Genova e… dai briganti!
Per decenni vennero narrate losche storie di rapimenti, di omicidi e di persone che sparivano nel nulla. Ai tempi vi erano pochi edifici in quella zona e solo una locanda si prestava per far dormire i viaggiatori. La nostra Ca’ delle Anime, appunto.
I locandieri che vi lavoravano erano delle persone tutt’altro che raccomandabili e, all’insaputa di tutti, erano la causa di queste sparizioni continue. Lavorarono con un tranello talmente ben architettato che per tantissimo tempo si arricchirono senza che nessuno potesse incolparli.
Ai nostri tempi sembra impossibile tutto ciò, ma con i social le voci corrono infinitamente più veloci.
Immaginatevi poco sopra Fabbriche, in una giornata di macaia, con tempo uggioso che continua a far delle ramate d’ægua ogni tanto, avvolti nelle nuvole basse intrise d’umidità. Senza cellulari, con un carro trainato dai buoi. Qual miglior luogo per derubare il povero malcapitato di turno?
Il metodo architettato, però, è a dir poco geniale.
Il gioco era semplice: bastava dare la camera giusta al viandante che si fermava per pernottare e… SCHIACCIARLO.
Si avete capito bene.
Con un macchinoso impianto, il soffitto della camera veniva fatto scendere durante la notte sull’ospite fino a schiacciarlo (in alcuni casi venivano soffocati!). Successivamente un gruppo portava corpo nei paraggi per seppellirlo. Il resto della banda, a questo punto, poteva rubare tutti gli averi e far sparire ogni prova.
Il gioco andò avanti per molto, ma con gli sparimenti sempre più frequenti ed i racconti su presunti fantasmi nei dintorni della locanda, destarono interesse da parte della polizia.
I locandieri vennero imprigionati e la locanda da quel giorno fu chiusa per sempre. Finché…
La storia più famosa?
E quella di una famiglia di sfollati che non aveva alcun posto dove rifugiarsi. Decisero di abitare l’abbandonata Ca’ delle Anime.
Stando ai racconti, da subito iniziarono ad accadere cose paranormali: gli oggetti si spostavano da soli, si sentivano voci, grida e lamenti provenienti dalle stanze precedentemente adibite a camere degli ospiti della locanda.
L’episodio più horror e famoso fu quando davanti alla famiglia si presentò una giovane dichiarando di essere alla ricerca dell’amante ucciso dai locandieri. Dopo aver capito che non poteva più ritrovare il suo amato, la ragazza scomparve lasciando dietro di sé un odore di rose. Inutile dire che la famiglia fuggì da quella casa e non vi fece più ritorno.
La vicenda della Ca’ delle anime ha incuriosito talmente tanto che anni fa è stato addirittura girato dalla Rai un breve servizio.
Ebbene, alla fine del filmato, quando viene aperta una finestra, compare per pochi attimi una figura evanescente, dalle sembianze di una donna. E non è un caso che sia stata vista in quella finestra, come vedremo più avanti. Questo è il servizio della Rai.
Se vedemmo figgeu!
Mia nonna nata nrl 1922i raccontava che i proprietari della locanda non solo uccidessero gli avventori ma anche li servissero pee cena agli avventori sotto forma di ravioli
Mia nonna nata nrl 1922 raccontava che i proprietari della locanda non solo uccidessero i viandanti ma anche li servissero per cena agli avventori sotto forma di ravioli
È lungo la canellona, la strada che da Voltri porta al faiallo