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Un po’ di storia del Ponte Monumentale e… com’è fatto al suo interno!
“Cosse ghe drento?”
“Belin, se te diggo che l’è veuo?”
Sempre incuriosito dalla storia di Genova, mi sono imbattuto qualche anno fa alla scoperta della storia del Ponte Monumentale. Per i Foresti, stiamo parlando dell’enorme arco che potete vedere circa a metà di Via XX Settembre.
Realizzato in marmo, il progetto fu ideato nel 1890 dall’ingegnere Cesare Gamba. Un ponte con una struttura di 3 fornici, ma in realtà progettato con un’arcata unica di 24 metri e larga 25. Al suo interno? Una serie di gallerie e sistemi di incanalazione per l’acqua piovana. Un ponte “vuoto”, così definito dai più scettici, che lo definirono “inadeguato”. Le storie raccontano che l’ingegnere fu duramente criticato poiché il ponte veniva ritenuto “fragile” per la mole di traffico che l’avrebbe attraversato (Corso Podestà). Celebre fu la frase di risposta di Gamba: “Appena levate i puntelli, portatemi una branda e io ci dormirò stanotte. Domattina ne riparliamo“.
Alcuni documentari mostrano come il ponte dia accesso direttamente alla “Genova Sotterranea“. A poche decine di metri da dove camminiamo noi, vi è addirittura una cisterna (alta circa 20 metri ormai in disuso) che confina con le fondamenta delle vecchie mura del Barbarossa. Questa cisterna raccoglieva le acque percolanti dal sistema di incanalazione del ponte. Pensate mi sia abelinato tutto d’un colpo? Se avrete pazienza, a fine articolo, troverete conferma di tutto quanto detto!
Come la storia di Genova ci insegna, vi sono stati numerosi cambiamenti urbanistici, specialmente dal 1900 in avanti. Via Giulia, a quel tempo, stava “diventando” lentamente Via XX Settembre. Ai tempi non era larga come si presenta ora, perché non concepita con la centralità urbanistica attuale. Dunque vien difficile pensare come potesse essere “a suo agio” il Ponte Monumentale in così poco spazio.
Infatti venne costruito tra il 1893 ed il 1895, abbattendo ciò che vi era precedentemente…
Cosa c’era prima?
Un’altra porta, Porta di Santo Stefano (nota anche come Porta degli Archi), molto più piccola, massiccia e “semplice”.
Vi dice qualcosa? Chi di noi non è mai passato da Via Banderali? (quella via stretta che si scende venendo dall’Ospedale Galliera, che ci collega a via Macaggi)
Vi ricordate com’è fatta? Si scende e si passa, con una curva a gomito, attraverso un portale abbastanza umido, con un asfalto non proprio dei migliori. In quel momento, sappiate, che state attraversando un pezzo di storia dell’antica Genova. Costruita da Taddeo Carlone, fu la Porta delle mura del XVI secolo, le cosiddette “Mura Nuove”. Le colonne sono in marmo travertino e sopra si può ammirare la statua di Santo Stefano.
Allo stato attuale è lasciata andare (e la cosa ai VEL non stupisce, visto l’andazzo generale…), però è lì, sempre presente, come un’altra porta “spostata” di cui vi parlerò prossimamente…
Confesso che, ogni qual volta mi capita di passarci, lo scciupon de fotta cresce in me: È mai possibile che non si valorizzino edifici così antichi e ricchi di storia? Belin, basterebbe anche solo levar due erbacce per renderla più “curata” e visibile!
Vi lascio, infine, ad un video molto interessante!
Questa puntata di Sereno Variabile, con Osvaldo Bevilacqua, ci regala una visita all’interno del ponte. Ciò che vedrete vi lascerà basiti, molto più di quanto possono aver fatto le mie parole. Purtroppo il video è abbastanza vecchio, quindi la qualità non è delle migliori! Il ponte è aperto al pubblico, tramite visite guidate!
Per ulteriori informazioni, orari e prenotazioni è possibile telefonare al n. 00393478968616 e visitare i siti: crig e iceland2001
Foto di copertina, da instagram @friiiisc
una ripassata non fa mai male
Grazie di cuore, mi hai aiutata a coltivare la mia passione sconfinata per Genova
Che fascino incredibile la nostra storia….è assurda la cecità che non riconosce la possibilità di sfruttare economicamente un territorio così ricco come l’Italia….quale altro paese al mondo può vantare meraviglie così antiche in un’area relativamente ridotta come il nostro Paese?
Bellissimo !
Complimenti, veramente bello.
Se con una ipotetica macchina del tempo mi fosse concesso di andare avanti o indietro io sceglierei di andare nel passato per vedere quanto era bella la mia Genova.