Così si intitola la grafica di WILL su instagram:
“Dimmi in che quartiere di Genova vivi e ti dirò quanto spendi di affitto”
Il problema è che poi, leggendo la grafica da loro preparata, attingendo ai dati di Dati Immobiliare, ti viene un attimo da ridere…
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Citando quanto detto proprio da will_ita su ig:
Negli ultimi anni, gli affitti nelle principali città italiane sono cresciuti rapidamente, mettendo in difficoltà chi cerca una casa o un appartamento. Da Milano a Palermo, il trend è chiaro: i prezzi continuano a salire, e trovare una sistemazione a buon mercato è diventato sempre più difficile. Milano si conferma la grande città più costosa d’Italia, con affitti che arrivano a sfiorare i 1.300€ per un monolocale di 40mq nella zona del centro storico. La città meno cara è Palermo in cui l’affitto mensile si aggira intorno ai 400€ anche per le zone più centrali.
Le cause di questi aumenti sono diverse. Sempre più persone si trasferiscono nelle grandi città per lavoro o studio, aumentando la pressione sul mercato degli affitti. Inoltre c’è un tema di gentrificazione. La riqualificazione di quartieri popolari aumenta i prezzi degli affitti in quelle zone. Un’altra causa è anche il turismo. Piattaforme come Booking e Airbnb hanno spinto molti proprietari a preferire affitti brevi e più remunerativi rispetto agli affitti tradizionali.
Tutto molto bello… il problema è che, sia leggendo i commenti su instagram, sia avendo un po’ di conoscenze sulla città di Genova, siamo più che certi che i dati qui comunicati siano ben distanti dalla realtà… Basti leggere quartiere “Centro Storico” sotto a “Quarto” e “Albaro“… Già bisogna iniziare a farsi due domande.
Ma a prescindere da questo, sono proprio le cifre comunicate ad esser sballate. Trovatemi una persona che spenda meno di 500 euro d’affitto per un buco d’appartamento a Genova Centro. Qualcuno esisterà, ovviamente, ma non tanti da fare “media” sufficiente per portare così bassi questi dati!
E Nervi?
Conosco gente che ha dovuto lasciare il natio paesello sul mare per andare a morire tra i « bricchi » . Comprare impossibile, affittare pure. E questo già da molti molti anni.
Un caloroso ringraziamento a coloro, grandi Professori di economia, che hanno voluto, anzi preteso questa nuova Europa liberale serva dell’Euro, che si basava allora sulla florida economia Franco/Tedesca. Ai nostri padri che per anni hanno lottato contro il liberalismo, volendo ad ogni costo una nazione fondata sull’economia protetta e para/statale, cosa possiamo dire? Oggi non c’è più lavoro perché le grandi fabbriche come Fiat, Ansaldo, Italsider, San Giorgio ecc. sono passate prima nelle mani dei privati e poi trasferite dove i profitti e tasse sono più favorevoli. A noi poveri italiani rimane la prospettiva di non poterci curare adeguatamente e di non poter guardare oltre l’orizonte della vecchiaia con serenità.