Non menare il belino al bagnino – 3. L’ANZIANA E IL SALVAGENTE


E se ti sei perse le puntate 1 e 2, corri subito a rimediare qui:
1- Il Risveglio
2- Il Caffè


MATTINO.

Trespolo. Ore 10.06

A volte la memoria gioca davvero dei brutti scherzi. Sonia glielo aveva detto: “Guarda che arrivo il prossimo weekend!“. È bastato un pezzo di focaccia e un bambino con il secchiello pieno di ricci per farglielo dimenticare. Ma ormai era troppo tardi. Il nuovo attacco arrivava dalle spalle. Ed era imminente. Gli sembrava di sentire il fiato sul collo. Che ansia. Si voltò di colpo.

Ciao lagazo, faccio masagio?

E no eh. I cinesi che facevano i massaggi si erano estinti da quelle parti!
Ma che diavolo ci faceva quello lì?

Guarda ti ringrazio, sei davvero gentile, ma niente grazie” cercò di liquidarlo il bagnino.
Oh oh fa niente lagazo. Posso andare da signora a fare masagio?” ci provò.
E no mi dispiace. Possono entrare solo i clienti
Ok glazie glazie, ciao“.



Neanche il tempo di salutare il giovane asiatico che il bagnino notò una signora sulla settantina diretta con passo deciso verso la battigia. Aveva un costume a pezzo unico color verde acqua. In una mano teneva una cuffia da piscina (perché????????) e dall’altra… e dall’altra… un salvagente gonfiabile. Lo aveva ottenuto con l’ultimo numero di Donna Moderna. E dovevate sentirla come se la tirava con le vicine di ombrellone: “Bello vero? E poi gratis!“. E grazie al kaiser, per bucare quel salvagente bastava guardarlo.

La signora era piuttosto avvezza all’acqua. Era una cliente storica della spiaggia. Si faceva tutto il mese di luglio. Pagava ombrellone, sdraio, lettino e cabina. Era sempre da sola. Veniva in media 3 ore al giorno. E non aveva mai saltato il bagnetto del mattino.

Il mare era apparentemente calmo.

La signora Brunella (così si faceva chiamare) indossò la cuffia mentre aveva i piedi a bagno. Poi, con un gesto atletico che Yuri Chechi spostati per cortesia, si infilò il salvagente lasciandosi andare in acqua, a pochi metri dalla riva. Ah che meraviglia. Era l’unica persona in mare. Se ne stava lì. Galleggiava e si guardava intorno. Ogni tanto agitava i piedini sott’acqua senza spostarsi di mezzo centimetro. Uno splendore.

Poi, il fattaccio.



L’onda provocata dal passaggio di una grossa nave al largo si stava dirigendo pericolosamente a riva. E quindi nei pressi della zona di balneazione occupata dalla signora Brunella. Girata di spalle, in quel momento l’anziana non notò nulla. Ma il bagnino, per sua fortuna, sì.

Accadde tutto in pochissimi secondi e la scena era una via di mezzo tra un momento tragico e uno spezzone di Benny Hill. L’onda travolse la povera Brunella di fatto cappottandola in acqua con il salvagente. Ora le gambe dell’anziana si muovevano per aria al ritmo di “cazzostoannegando“. La donna galleggiava al contrario con il suo salvagente e stava facendo il pieno di acqua salata. Il bagnino però, avendo previsto una situazione di pericolo, si precipitò su di lei in pochi istanti riportandola nella posizione corretta.

Dopo aver sputato il mar Morto, un paio di cacciaviti e qualche delfino, la signora venne trasportata a riva dal bagnino che cercò di sincerarsi subito delle sue condizioni. Per fortuna soltanto un grosso spavento. Brunella, però, non pronunciò neanche mezza parola. Né dentro l’acqua, né sulla battigia, una volta portata in salvo. Se togliamo qualche scatarrata del caso, peraltro comprensibile, per il povero bagnino restò soltanto un enorme silenzio. Non un grazie. Niente di niente. La signora, come se nulla fosse accaduto, si voltò, raccolse il suo salvagente, e tornò a sedersi sotto il suo ombrellone.

Il bagnino restò immobile per qualche istante osservando la scena. In quel momento partì nella sua testa “See you again” di Wiz Khalifa. E sulle note di quella canzone tornò sul trespolo pensando: “Good job man. Good job.

Poi gli scappò una frase: “Neanche un grazie. Good job un belino“.

Erano le 10.34. Il tempo sembrava non passare. Ed eravamo soltanto a metà mattinata.

(…continua)