Un equilibrio fragile tra neve, gelicidio e pioggia
Questa mattina abbiamo potuto ammirare foto tanto belle quanto pericolose dai crinali appenninici del Centro-Ponente Ligure. In particolare, le foto del nostro Andrea Ferrando dal Passo del Faiallo sono davvero esplicative di quello che è avvenuto, ma non da tutti i crinali liguri sono arrivate le stesse immagini.
Immagine 1: il fenomeno del “gelicidio” al Passo del Faiallo, immortalato questa mattina da Andrea Ferrando.
Spieghiamo ciò che è accaduto tramite due semplici esempi:
- al Colle del Melogno (1028 m s.l.m.), nel comparto occidentale savonese, la temperatura al suolo – in questo caso a 1000 m di altitudine – risultava sotto lo zero e la colonna d’aria sovrastante ancora reggeva all’imminente rialzo termico in quota, per cui era neve o nevischio ciò che cadeva al suolo;
- non molto distante da lì, al Passo del Faiallo (1044 m s.l.m.), tra il genovese occidentale e il comparto orientale savonese, la temperatura al suolo ancora si presentava negativa o attorno allo zero, ma quella negli strati appena superiori (qui a 850 hPa, ovvero circa 1530 m di altitudine) si presentava già positiva.
Figura 1: temperature al suolo (a sinistra) e alla quota di 850 hPa (a destra), ovvero a circa 1500 m di quota. Le due stelline rappresentano la posizione del Passo del Faiallo (rossa) e del Colle del Melogno (blu). Fonte carte: modelli Lamma Meteo)
La conseguenza è stata che la precipitazione, nel suo percorso dalla nube al suolo, ha attraversato uno strato superiore “mite” (meglio dire meno freddo, in questo caso, caratterizzato cioè da temperature di poco positive) e successivamente ha raggiunto il suolo dove le temperature erano ancora negative, quindi al contatto si è tramutata in ghiaccio. Questo fenomeno è detto “gelicidio” e, se si verifica in maniera intensa, può essere anche molto rischioso per la vegetazione e per la popolazione, come nel caso del dicembre 2009 a Genova.
Questa volta, per fortuna, il fenomeno è destinato a durare poco, per due motivi:
- la scarsità di precipitazioni;
- il rapido rialzo termico oltre che in quota, gradualmente anche al suolo.
Nelle prossime ore “salterà gradualmente la colonna d’aria”, ovvero il richiamo meridionale di aria mite sta erodendo il cuscinetto di aria fredda che si era formato sulle regioni settentrionali, specie quelle orientali, ma anche da noi al Nord-Ovest. Aria quindi più calda sta passando lo strato freddo al suolo e pian piano sta erodendo anche questo, alzando in maniera abbastanza repentina lo zero termico su tutto il Nord Italia, che entro fine giornata si porterà anche oltre quota 3000 m. Quindi pioggia anche sulle vette appenniniche più elevate, mentre resisteranno solo alcun zone alpine, le più alte, dove potrà ancora nevicare.
Figura 2: carte che rappresentano la quota dello zero termico in progressivo e rapido rialzo rispettivamente alle ore 6, 9, 12 e 20 di oggi, giovedì 30 novembre 2023. Da notare solo che l’orario è UTC, quindi in questo periodo dell’anno va aggiunta un’ora per avere l’orario locale. Fonte carte: modelli Lamma Meteo)
Il richiamo caldo e umido di Scirocco sarà ancora più forte sulla Romagna, dove alcune zone domani – venerdì 1 dicembre – il primo giorno dell’inverno meteorologico, potranno sfiorare la soglia dei 20°C !
Non è finita qui però:
- tra oggi e soprattutto domani le piogge dovrebbero farsi insistenti sul Levante Ligure e soprattutto in Alta Toscana dove, per effetto del fenomeno dello “u”, ovvero precipitazioni che “ristagnano e insistono” a ridosso di una catena montuosa (qui il lato sud dell’Appennino Tosco-Emiliano) quando un vento di risalita (qui lo Scirocco) perde parte dell’umidità della massa d’aria e condensa, appunto, in precipitazioni.
Localmente si potrebbero registrare accumuli fino a 300-400 mm in circa 48 h (spalmati ma comunque rimangono elevati !), specie sulle zone appenniniche delle province di Lucca, Massa-Carrara, Pistoia e Prato.
Figura 3: carte che rappresentano gli accumuli di precipitazione nelle 24 ore di oggi, giovedì 30 novembre (a sinistra), e domani, 1 dicembre (a destra), al Centro-Nord Italia. Fonte carte: modelli Lamma Meteo)
- bolle in pentola anche dell’altro, che esige però bisogno di conferme. Dopo la scaldata delle prossime ore, aria artica dovrebbe fare capolino da Nord, determinando la formazione di un nuovo cuscino di aria fredda. Stavolta potrebbe resistere maggiormente e ristagnare, determinando condizioni ottimali per registrare nevicate fino al piano sul Settentrione Italiano all’inizio della prossima settimana.
Figura 4: carte che rappresentano la quota dello zero termico nuovamente in calo, dopo la scaldata in atto, rispettivamente alle ore 6 dei primi 5 giorni di dicembre 2023. Da notare solo che l’orario è UTC, quindi in questo periodo dell’anno va aggiunta un’ora per avere l’orario locale. Fonte carte: modelli Lamma Meteo)
È ancora presto per avere certezze e andare nel dettaglio, anche perché quelle esposte qui sopra sono carte a bassa risoluzione. Tocca aspettare e seguire gli aggiornamenti dei modelli meteorologici per avere conferme.
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