Se cercate in giro per il web, la storia del Patrono di Genova è arcinota. Tutti hanno dedicato due righe… compreso qualche giornale che si è divertito a copiaincollare il nostro articolo dell’anno precedente. 😂 Quindi sono qui a raccontarvi una piccola storia, un’usanza, ormai perduta che caratterizzava la notte precedente il 24 Giugno e che sicuramente un giornale difficilmente conoscerà di suo ❤️


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San Giovanni Battista è il patrono di Genova dal 1327.

Domani la processione che dalla Cattedrale di San Lorenzo, avrà la sua conclusione al Porto Antico per la benedizione del mare e della città. Ma… noi adesso non vogliamo soffermarci su questo evento (che si ripete uguale da secoli, quindi dovreste pure conoscerlo senza bisogno di noi), bensì su due curiosità/usanze di questa giornata.

Perché un falò?

Perché proprio un falò per festeggiare? Il Confeugo ha il suo significato, tutti lo conosciamo (se non lo conosci CLICCA QUI), e molte altre tradizioni genovesi hanno sempre un origine più o meno chiara andando indietro nel tempo. Il falò per San Giovanni non è da meno. Partiamo con il presupposto che, questa festa, in origine non era affatto religiosa, bensì era un chiaro strascico del paganesimo (precedente l’anno mille). Si hanno testimonianze antecedenti al XI secolo di come, in numerose piazze genovesi (e sulla riva del Bisagno) venissero accesi molti falò attorno ai quali facevano festa gli zeneixi; il 24 giugno si celebrava la festa di Fors Fortuna e con i fuochi della notte del 23 si volevano allontanare gli spiriti maligni e le streghe che uscivano dai loro antri per danneggiare i raccolti e uccidere bestiame e uomini. Non è un caso, infatti, che molte delle leggende genovesi indichino come momento propizio per intravedere i fantasmi, proprio la notte tra il 23 ed il 24 giugno!

La Chiesa continuò a condannare più volte tali rituali, ma vista l’impossibilità di cancellarli, si decise a “mediare” con il popolo e trasformare i falò in fuochi sacri e rievocativi dell’elogio di Cristo per il Battista.

Ma veniamo ora all’usanza che vi avevo anticipato ad inizio articolo. Molto curiosa e ormai sconosciuta ai più…

“Qualcosa per San Giovanni?”



Anni fa, le notti precedenti al 24 giugno, i figgeu zeneixi giravano per i vicoli e, proprio come ora fanno per Halloween, domandavano “Qualcosa per San Giovanni?”, raccogliendo oggetti vecchi da bruciare e qualche denaro da spender in dolci per festeggiare il patrono. Molti di questi fuochi venivano accesi nel greto del Bisagno.

Infine, se sarete presenti questa sera, vi suggerisco di buttare un’occhio alla Cattedrale di San Lorenzo dove, secondo la leggenda, il 23 giugno al crepuscolo si riuniscono i fantasmi di coloro che hanno contribuito alla sua costruzione…

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