i 7 personaggi al Derby della Lanterna

Il DERBY non è solo una semplice partita. È la sfida più sentita da tutti, nonché la più importante dell’anno. Il motivo è semplice, “medioevale”: avere la supremazia in città. Vi vien da ridere cari foresti?

Non c’è un belino da ridere! Non scherzate col fuoco. Per noi è cosa seria…

  • Se vinci: esaltazione, euforia, stati di gioia alternati a visioni mistico-religiose. Vivi di rendita per un girone, forse anche qualche annetto (dipende come e quanto vinci). / Possibili comparse di figurine nei portafogli in perfetto stile “Santino Padre Pio”, solo che al posto del “Pio” ci trovi Cassano, Milito, Mancini, Branco e via dicendo.
  • Se perdi: desolazione, dramma interiore, sfottò a nastro, e tutto per causa delle figurine che in campo hanno fatto anguscia, “perché aaaaah se ci fossi stato io in campo, almeno correvo“. / Possibili falò con le stesse figurine messe ai precedenti derby, perché “aaaaah questi son tutti mercenari!

A Zena non puoi perdere il derby. Non puoi, concetto chiaro e semplice. Per tutto il resto che c’è da capire ti lascio alla lettura di “il calcio a Genova, il Derby



1- L’uomo bandiera
Osservalo bene: a partire da un’ora prima del match fino alla fine dello stesso, potrai assistere ad una manifestazione tangibile del moto-perpetuo. É un soggetto eroico, dalle dubbie sembianze umane. Può esser gracile e minuto o una montagna-umana con il classico “panzone da cères”. Se gracile, non ti capaciterai di come possa sbandierare il suo 4×5 metri a 3 stecche senza morire dopo 2 bracciate. Se, invece, è dotato di bambino-cères sullo stomaco, ammirerai come la sua cintura e la sua “sporgenza da birra” siano perfettamente fatte apposta per ospitare un’asta da incastrare e far ruotare per circa 2 ore e mezzo. Molto del colore delle gradinate lo si deve a loro.

Vai ai prossimi… Tra l’invetrato e il corridore matto, non so chi preferire!