Lezione Serale #72 Galuscio
“Perché t’impari un po’ di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare..”
Rileggevo un po’ le parole trattate sinora e… dopo più di 70 vocaboli, belin, mi sono dimenticato una “perla” come questa!
Dizionario Frisoni: Galluscio, s.m.stronzo, stronzolo || vanni ___ imbarsamòu! (pop.), va a far il merdaiolo!
Beh, figgeu, il dizionario è stato bello chiaro eh 😂
Ah, non devo neanche sforzarmi a scriver più di tanto ❤ A differenza della sua traduzione in italiano, galuscio è molto più “leggero”. Il suo utilizzo infatti, azzardando una percentuale, è in più dell’90% scelto in chiave ironica. “T’è propio un galuscio, abelinou!”
La cosa particolare in questa lezione serale è che il vocabolo scelto è quasi totalmente assente nella mia piccola, ma pur sempre affidabile, libreria zeneise. Quindi, per questa volta, chiedo a voi. Conoscete l’etimologia della parola? La sua provenienza? Oppure, possedete un testo che parli di galusci qua e la’?
A me non resta che salutarvi al prossimo articolo e lasciandovi, qui sotto, alcuni articoli che potrebbero interessarti!
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Galuscio, da “galleggiare” come… gli stronzi, appunto.
Galuscio probabilmente viene dal russo галушки (гавешки) che vuol dire pezzo di merda.
Ciao a tutti mugugnoni!
Chiedo conferma a chi ne sa di più, ma in arabo la parola kahlouch (كحلوش) significa “uomo nero”, inteso come persona dalla pelle scura, in senso mi pare piuttosto offensivo…
Potrebbe esserci stata una trasposizione decisamente poco -ehm – politically correct…?
Ciao!!!
cariximi Mugugnuin, a proposito de galusci ve lascio na’ stoia che m’aveva cuntou me pue quend’eu figieu:
un xeneize u va a Firenxe e u l’intra in te un negosiu dove ghea anche un barcun avertu. U negoxiante vedendo a porta ca sta per sbatte u ghe fa… “TENGA L’USCIO, TENGA L’USCIO”. E u xeneise: “mi saio anche un galuscio ma vuscia’ sha l’e’ un gran mâducòu”
Ho letto poc’anzi un articolo di Daria Galateria su un numero di Venerdì di Repubblica (30 settembre 2022) nel quale dice che Gogol’ sapeva cucinare i galushki ucraini.
BUONA SERA GABRIELE, LEGGO CON PIACERE “IL MUGUGNO” ED OGNI TANTO MI VIEN PROPRIO DA RIDERE…LA LEZIONE SERALE MI PIACE PARTICOLARMENTE … MI SONO RICORDATA DI UN LINGUISTICO INVOLONTARIO DI MIO NONNO CHE ERA VENUTO A GINEVRA A TROVARCI NEGLI ANNI ’60. LUI ED IO ERAVAMO ANDATI A FAR ACQUISTI IN UN GRANDE NEGOZIO TIPO RINASCENTE E CI ACCINGEVAMO A PRENDERE LE SCALE MOBILI PER SPOSTARCI AD UN ALTRO PIANO. MIO NONNO LASCIO IL PASSO GALANTEMENTE AD UNA SIGNORA ADDITANDOLE LE SCALE CON GESTO ELEGANTE ” APREUVEU MADAME” , AL CHE LEI GLI SORRISE E LO RINGRAZIO. IN FRANCESE SI DICE PRESS’A POCO COSI: “APRES-VOUS, MADAME”. ED ECCO CHE IL GENOVESE AVEVA ACQUISITO UN SAPORE TUTTO PARTICOLARE, TENENDO CONTO CHE MIO NONNO NON PARLAVA IL FRANCESE!