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Lezione serale #28 Bratta “Perchè t’impari un pò di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare..”bratta
È Bratta figgeu! Questo è un vocabolo che bisognerebbe mandare direttamente all’Accademia della Crusca! Belin, di questi tempi diventerebbe una parola tra le più azzeccate ed usate.
Foresti, vi sarete ormai abituati al genovese, anche questo termine assume tanti significati. Può essere usato per fare una battuta o per descrivere una situazione ironicamente complicata, ma in linea generale, se si adopera “Bratta”, o ci sei dentro fino al collo, oppure stai per cascarci di testa.
Partiamo col dizionario Frisoni: fango, fanghiglia, melma, mota, poltiglia, brago || *** do caffè, posatura, sedimento del caffè || *** do vin, feccia || levâ a *** a i panni, spillaccherare, togliere le zacchere ai vestiti.
Il suo “raggio d’azione” è, però, molto più ampio. Possiamo usarlo per una situazione poco piacevole, cosi come per dare una connotazione ironica al discorso. La cosa particolare è il suono della parola. Se pronunciata al momento giusto, essa darà automaticamente un tono azzeccato alla situazione, che diventerà a) ironica b) drammatica. Facciamo qualche esempio.
a) Siete in ritardo con un esame e non lo passerete mai: “belin, son inta bratta“, anche se ai giorni d’oggi, è più in auge l’italianizzazione “belin, son nella bratta
b) Arrivate tardi al mare e non c’è più un buco libero dove sdraiarvi (maledetti foresti): “ora è bratta per trovare un posto
c) Rigore al 90′ contro: “oua è bratta vea, no vœggio mia!”
Questo termine genovese “va incontro” ai foresti che vogliono cimentarsi nel zeneise (anche se non ci riuscirete mai), poichè è davvero difficile sbagliare il suo utilizzo.
Va sottolineato il forte accoppiamento con la parola BELIN nella stessa frase (anche se il V.E.L la inserisce un pò ovunque): spesso infatti Belin precede la descrizione “brattesca” che sta per accadere.
Pronuncia: rimane Bratta, anticamente “brata”. Fate forza sulla B e la R che è la parte fondamentale della parola perchè essa risulti più zeneise possibile. Ovviamente aggiungete quel pizzico di “stanchezza” che caratterizza il V.E.L. per dare al tutto un pizzico di zeneixitæ!
Curiosità: mi è capitato di sentire l’espressione “che bratta è?!” per descrivere qualcosa di schifoso, una forzatura della parola, ma pur sempre carina 🙂

Se vedemmo zueni!