Le origini della nostra Zena sono antichissime. Pochi sono i ritrovamenti e ancor meno sono le prove certe in grado di darci qualche informazione.
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Le tracce più antiche, finora ritrovate, riguardano un piccolo insediamento di epoca neolitica nella zona di Brignole (databili nel V e IV millennio a.C.), ed un muro a secco, di terrazzamento, presso la foce del Bisagno, risalente all’età del bronzo.
La domanda più comune, quando si indaga sulla storia di una città, è: “da dove è nato tutto?”
Il “Castello” (Sarzano), sul colle che domina il porto, fondato agli inizi del V secolo a.C.
Questa potrebbe essere la risposta più attendibile da dare. Sembra infatti sia la zona degli albori di Genova.
Chi fu a “fondarla”?
Ovvio, i Liguri! I Liguri erano un popolo che, in epoca preromana, aveva colonizzato l’attuale Liguria per poi espandersi in Piemonte e non solo. Nella zona Genovese si trattava per lo più di famiglie Liguri sparse qua e là, che si riunivano per difendersi da eventuali invasori.
Leggende attribuiscono la fondazione di Genova a Giano, profugo da Troia. La fondazione è datata nel VI secolo ad opera di mercanti fenici che portavano il sale dalla Corsica alla Svizzera.
Perchè il nome Genova? Il nome “Genua”, diventato dopo il X secolo, “Janua”, porta a varie interpretazioni dal greco: a) “Mascella” e quindi “bocca” come città di sbocco b) “Gomito” la forma dell’insenatura del porto c) ”Ritrovo di forestieri” (“Xenos” in greco) e quindi porto.
Sull’origine del nome “Genova”, esistono quindi diverse teorie, ma la più affascinante è di stampo latino, dalla parola “Ianua”, cioè “porta”.
Tra il V ed il IV secolo a.C. furono frequenti i contatti commerciali con Etruschi, Cartaginesi e soprattutto con i Greci, ma nessuno di questi attaccò la città. Genova produceva legname per la costruzione navale, bestiame, pelli, miele, tessuti. Il nucleo urbano del Castello iniziò ad ampliarsi verso Prè (zona dei prati) e Rivo Torbido (Zona di Via Madre di Dio). Data la grande abilità di commercio e l’economia rigogliosa, i Greci (in particolare l’antico storico Strabone), definirono la Superba come “emporio dei Liguri“.
La posizione era allettante: una vera e propria porta sull’alta Italia, un punto di sbocco per chiunque arrivasse da o mâ. Questa infatti sarà una delle principali ragioni per i continui attacchi, stavolgimenti e mutamenti della città nei secoli a venire. Genova fu spesso nel mirino dei nemici proprio per la sua collocazione altamente strategica. La prima, triste, pagina della nostra storia millenaria si registra nel 205 a.c quando il generale Magone (fratello del sanguinario Annibale, che belin tutta una famiglia così oh me mi…) rase al suolo la città. Racconti vogliono che sia proprio da questa vicenda l’origine del Moddo de dì: Avei o magon.
Ricostruita grazie a Spurio Lucrezio, Genova restò “Romana” per molti secoli, fino alla caduta dell’Impero. Con la fine di Roma e con i significativi mutamenti imposti dalle invasioni barbariche, la città iniziò un’altalenante, ma pur sempre crescente, scalata all’autogoverno e alla potenza economica.
Si susseguirono barbari, longobardi, carolingi e chi più ne ha più ne metta.
I Genovesi seppero sempre abilmente appoggiare il loro “padrone”, da Carlo Magno a Oberto I, riuscendo spesso ad ottenere uno status di “indipendenza”.
Per secoli, prima dell’anno 1000 e quindi della nascita della famosa “Repubblica di Genova”, la città fu oggetto di desiderio specialmente da parte dei Saraceni e pirati, i quali organizzarono innumerevoli saccheggi. Una vicenda (attorno all’anno 980), che conferma lo stato costante di allerta in cui versava la Superba, vuole che il vescovo del tempo (Londolfo I) trasferì le spoglie di San Siro nella basilica all’interno delle mura per metterle al sicuro ( in quella che sarà di li a poco ricostruita come Cattedrale San Lorenzo)
Quando fu localizzato a Frassineto (località vicina all’attuale Saint Tropez) il centro delle spedizioni piratesche, i liguri, assieme ai provenzali, organizzarono una missione punitiva e rasero al suolo la città saracena. Questi furono gli ultimi fatti prima del periodo delle Compagne e della nascita della Repubblica…
Continua, alla lettura della seconda “puntata”, con la nascita della Repubblica di Genova (clicca QUI per leggerla)
L’ è megio no di che a o vescovo-conte a Zena an taggiou a testa, e quelo de Venessia l’an feto Doge? Due votte l ‘ea steta derroa, povia a nostra Zena! E basta, no?