Sperando vi piaccia, vi offro questo piccolo “estratto” di 5 leggende, storie, aneddoti, su Genova e dintorni. Racconti sentiti dai nonni, a scuola, letti sui libri; ogni angolo della nostra Superba nasconde qualche piccolo segreto….
(L’articolo è diviso in 5 pagine per avere la possibilità di mettere immagini collegate alla vicenda )
Buona lettura!
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La profezia di Santa Brigida e la chiesa della Madonnetta
” Un giorno il viandante che passerà dall’alto dei colli che cingono Genova, accennando con la mano i lontani cumuli di detriti, dirà: laggiù era Genova “.
Ok, vi do qualche secondo per fare qualsiasi rito scaramantico necessario, prima di passare al racconto.
Premettendo che la buona Santa da Svezia ha predetto qua e la cumuli di detriti (Roma ad esempio), andrò a raccontarvi quel che so su questa leggenda. Nel suo viaggio verso Roma, fece tappa a Genova nel 1340 circa, soggiornando nei pressi di Quarto. La leggenda vuole che un giorno si sia recata al Peralto con la figlia. Nei pressi di mura delle Chiappe, profetizzò sulla Superba dicendo che “Un giorno il viandante che passerà dall’alto dei colli che cingono Genova, accennando con la mano i lontani cumuli di detriti, dirà: laggiù era Genova”
A collegamento con questa leggenda si dice che il Santuario della Madonnetta abbia l’ingresso verso monte per non vedere i futuri “lontani cumuli di detriti” Genovesi profetizzati dalla Santa.
Gira pagina per leggere la Leggenda della Lanterna ed il suo costruttore…
Percorrendo la via che da Borgoratti sale a Bavari,poco dopo si arriva sotto il ponte dell’autostrada. Li,guardando verso monte c’e’ un antico palazzo signorile, in stato di abbandono. Fino a poco tempo fa la facciata era ricoperta di edera che una squadra di lavoratori ha rimosso, scoprendo cosi una grande targa di marmo , con la croce di San Giorgio,con una iscrizione molto lunga che in poche parole racconta che quella era la casa dove Mazzini andava in villeggiatura….
Buongiorno, se possibile vorrei aver notizie sui personaggi TUGNIN E MANENA.
Li ho sempre sentiti menzionare in occasione di una coppia “ma ciapaa”….. Grazie Luisa.
volevo solo ringraziarti per tener vivo il ricordo di genova a chi, come me, è dovuto emigrare per forza. P.S. la chiesa dei servi è stata poi ricostruita alla Foce, no ?
Durante la battaglia della Meloria i Pisani si incitavano a vicenda urlando: ” ‘mazza li cani “.
I prigionieri tradotti a Genova vennero confinati in quello che, come giustamente scrivi, sarebbe stato chiamato poi Campo Pisano, e lì destinati ai lavori forzati come manodopera per la costruzione della nuova marina e dintorni (l’attuale via della Marina).
Il popolino passando derideva i pisani ai lavori forzati apostrofandoli: “‘mazza li cani, ‘mazza li cani…..”.
Questa è l’origine del termine “massacan” per indicare il muratore.
Molto interessante, grazie!
Buongiorno, sono una ligure purissima di Sassello (SV). Nel 1968 ero all’Università di Genova alla Facolta di Economia e Commercio, allora in Via Bertani. Nei momenti di pausa dagli studi visitavo la città, e un pomeriggio, mi trovai in Piazza Dante,e, salendo, per un vicolo arrivai davanti ad una casa fatiscente, con la porta d’ingresso mezza aperta, con le finestre rotte, tutta una rovina. C’era pero’ una targa che la indicava come casa natale di Niccolo Paganini. Mi misi a piangere, ma veramente, per l’emozione di sapere che il grande musicista era vissuto li, ed io avevo la possibilità di passare dove era passato lui. Le mie lacrime erano nulla in confronto a quelle che avrei dovuto versare dopo, quando cercando di nuovo la sua casa scoprii che tutto era stato demolito. Complimenti ai Genovesi che si sono fatti rubare la casa del loro grande concittadino!
Via Madre di Dio venne distrutta non dalle bombe alleate ma dalle ruspe comunali nei primi anni ’70 per costruire l’orrendo centro direzionale dove sono i “giardini di plastica”.
Dalle mie fonti, il “quartiere” Madre di Dio ha avuto due “distruzioni”, una durante la guerra e una definitiva durante gli anni 70. Sembra proprio che Vico dei Librai fosse uno di quei pochi vicoli spariti con i bombardamenti, sui quali fu riedificato successivamente. Se riesco a ritrovare la cartina, aggiungo all’articolo la foto per far capire meglio dove si trovasse 🙂
Negli anni ’60 ero bambino e mio padre aveva un’attività in via della Marina, dove c’era la caserma dei pompieri. Ricordo benissimo via madre di Dio, ancora viva ed abitata.
Più che uno studente di Economia, sembri uno che frequenti Lettere!!
😀 Grazie! Lo prendo come un complimento 🙂 Spero ti sia piaciuto l’articolo!
A me la storia dell’albero d’oro quando ero un ragazzo me l’avevano raccontata in altra versione.
Mi raccontavano che un ladro, dopo aver rubato un sacchetto di monete d’oro, nel fuggire pensò di gettare il sacchetto sopra l’albero.
Passò del tempo, il ladro bon si seppe più che fine fece… Fatto sta che il sacchetto col tempo si lascerò e una moneta dopo l’altra cominciarono a cadere per terra.
Le persone che passeggiava o lungo quella strada di periferia, cominciarono a trovare per terra una moneta oggi, una moneta domani… e così girò la voce che quell’albero seminasse monete d’oro. E così il nome di “albero d’oro” era inevitabile.