Vi consiglio, caldamente, la lettura fino in fondo. Questa esperienza può coinvolgere molti, cosi come può dare uno spunto per fare anche voi il vostro weekend da Turista.
Chi vive in un luogo tutto l’anno, da per scontato molte cose, molti posti, molte usanze… Nel fine settimana un amico della Val Badia (Valle immersa nel cuore delle Dolomiti) ha deciso, dopo anni di menaggio di belino, di venire a visitare Genova. Diciamocelo, un Tirolese a Genova è come vedere un Pupazzo di neve nel Sahara, quindi bisognava far vedere il più possibile in poco tempo prima che si sciogliesse 🙂 Così, assieme a 3 amici, si è detto: “facciamogli visitare Genova, ma a modo nostro”… Si perchè visitarla da turista ha un fascino particolare, ma visitarla da Genovese ne ha uno completamente differente, nella speranza che questa non fosse la sua prima ed unica visita…
Occorrente? Voglia di sbattimento, uno scooter, casco omologato, qualche palanca ed almeno un V.E.L.
Cosa vedere? Cosa fare? Bisogna inandiâ per bene un bel giro! Macchè! Nessun programma, basta solo far ciò che faremmo tipicamente! (magari sbulaccando un pochetto, ecco)
Quindi al diavolo i Rolli, l’Acquario e le mille visite guidate. E sapete qual’è stata la cosa più bella di tutte? “Visitarla da turista” è stata la prima volta anche per me! Senza la fretta d’ogni giorno, mi son reso conto di quanta “roba” abbiamo intorno, che belin mìa non è niente male!
PRIMO GIORNO
Componenti del viaggio: Christian (San Cassiano, Val Badia), Andrea (Sestri Ponente), Matteo (Fontanegli) ed il sottoscritto (Genova)
Mezzi: Un Xmax ed una Vespa.
Luoghi: Centro Storico, Porto Antico, Monte Fasce, Boccadasse, Oktoberfest.
Colazione, 08:30, manco a dirlo, dal panificio di fiducia e opplà, arriviamo che tiran fuori la nuova teglia di focaccia calda… (botta di culo fenomenale). Dove? Dalle parti di San Martino, a buon intenditor…
Casco in testa e si parte alla volta del Centro. Iniziamo posteggiando a Caricamento, passando dal Galeone e poi ci dirigiamo a Porta dei Vacca. Da Via del Campo non potevamo non passarci, quanto meno per andare a prendere un caffè in Via Lomellini! Però belin quanta gente che gh’è! Troppa coda e così torniamo a Sottoripa per poi svoltare in Via San Lorenzo e dirigerci verso De Ferrari. Ovviamente con sta trovata della fontana tutta accesa a giorni alterni, noi capitiamo il giorno di chiusura, dunque dopo un pò di mugugni, due sguardi al Carlo Felice, al Ducale ecc, ci dirigiamo verso Via Luccoli da P. Fontane Marose. Qualche rapida occhiata ai negozi storici e finalmente una pausa caffè in Piazza Campetto. Una roba veloce, non ci meniamo il belino noi Zeneixi e oggi, anche il nostro amico tirolese, è un pò zeneise per osmosi. Lasciamo P. Campetto dopo uno sguardo curioso all’albero di melograno (che vi spiegherò in un futuro articolo) e saliamo per Via di Scurreria. Laggiù s’intravede San Lorenzo, ammirata poco prima, salendo dall’omonima via. Lo sguardo di Christian sembra un pò più sollevato, forse riesce ad orientarsi dopo essersi perso nel labirinto “vicoloso”. Arrivati davanti alla Cattedrale, è la volta di andar a vedere un pò com’è “la situa” da Porta Soprana. Una volta li? Beh, per una persona non abituata a vedere la caoticità della città, Piazza Dante e la giungla di moto in essa, è la vista perfetta per rimaner scioccati! Ah si, c’è anche la casa di Colombo, tranquilli gliel’abbiamo indicata!
A questo punto, siamo Zeneixi e dobbiamo mugugnare anche col Foreste: ci dirigiamo su per Via del Colle e, armati di foto-confronto con Via Madre di Dio, gli facciamo vedere che NOI avremmo mantenuto tutto com’era! L’impatto visivo dei giardini di plastica con gli uffici “cementosi” ci fa salire uno scciupon de fotta che levati. Affascinati dalle Mura del Barbarossa, scappiamo via, giù per i vicoli fino in P. Sarzano. Vuoi visitare una città e non passi nel punto dov’è sorta? Dopo le doverose foto, proseguiamo per Via S. Croce fino a Piazza delle Grazie, tra i palazzi antichi e gli scorci più severi dei caruggi, per poi sbucare a Caricamento. Giunge l’ora di mangiare e, ripensando, ci mordiamo le mani per quante cose abbiamo saltato durante il giro (da Via Ravecca, a Piazza delle Erbe e tantissimo altro ancora, però belin non si può mica girare tutto in così poco tempo!)
La fame chiama e, tra tutti noi 4, abbiamo uno standard molto alto in “capienza di stomaco”, così prima mangiamo un “gran” panino “ristoratore” (se non l’hai capita sei un bauscia), leggermente in anticipo così da evitare la classica coda, e poi una capatina storica a prender qualche frittura in una friggitoria senza insegne (perchè non ne ha bisogno…)
Semmo zeneixi, ripeto, e dunque parsimoniosi. Cifra spesa inferiore ai 10€ e stomaco saziato abbondamente.
È necessario, visto il pomeriggio che ci attende. Torniamo alle moto. Ci aspetta un pomeriggio in sella per andar via dai luoghi turistici e godersi un pò qualche veduta in tutta calma. Così, passando per Castelletto (si volevamo fare i becci, quindi abbiamo scelto la circonvallazione a monte per goder del miglior panorama, concedetecelo), ci dirigiamo verso San Martino, Borgoratti poi, ed infine imbocchiamo la Via Monte Fasce. Fa freschetto, ma sicuramente non sarà questo a fermare l’entusiasmo di un tirolese!
Beh, la vista da lassù non c’è nessuna guida che la descriva meglio di un silenzioso VEL che si siede ad ammirare la sua Zena.
Foto, controfoto, panoramiche, selfie e poi via, verso il mare.
Che giornata era senza una degna conclusione? Boccadasse. Mare. Gelato. Relax post fatiche. #whatelse ?
Arriva la sera e… figgeu, non volevamo troppo genovesizzarlo, quindi, aperitivo in centro dopo due passi in Via XX Settembre e si va a festeggiare all’Oktoberfest, per fargli sentire un pò d’aria di casa!
Oua sci che semmo pronti pe doman!
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