In neanche 30 secondi ci ritroveremo ad un’altro bivio. Il nostro tragitto viene incrociato da Salita di Carbonara, mentre di fronte a noi un portale, molto antico, ci fa intravedere la targa “Salita dell’Olivella”. 

Piazza dell’Olivella.

Quello che si può ammirare, prima di varcarlo, è un portale con un arco in marmo: la porta del monastero delle monache di San Bartolomeo. Stiamo per approcciare una delle zone più sorprendenti per storia ed evoluzione del quartiere. 

Stiamo, infatti, entrando nell’antichissimo monastero – databile agli inizi del 1300! – che ospitava le monache Cistercensi, oggi “convertito” in semplice zona urbana (che detta così, mi sento quasi di mancargli di rispetto!)



Dopo una breve creuza, a gradoni, si giunge in Piazza di San Bartolomeo dell’Olivella, il centro del monastero.

Tutto il complesso fu fondato nel 1305 da un generoso zeneise, Valente, e durò fino all’arrivo di Napoleone che chiuse tutti gli istituti religiosi. Anche qui il silenzio e la quiete la fanno da padrona. Davanti a noi possiamo intravedere un’ulteriore rampa che sembrerebbe portare ad un semplice portone di un condominio…

Il fatto è che non si tratta di un semplice condominio. Ed è qui che lo stupore aumenta. E’ l’entrata all’antico chiostro del monastero che ora è, praticamente, il cavedio del condominio, diviso in giardini privati. (Ve lo giuro, credetemi!)

Piccola parentesi: Si narra che la piazza ed il chiostro siano ancora frequentati dal fantasma di una donna che tiene in mano un piccolo fardello, contente la testa del marito traditore. Tranquilli comunque: fa due passi solo all’alba e poi svanisce…

Girando nel chiostro si possono scorgere, lato chiesa, alcuni affreschi “spezzati”/”tagliati”. Eh beh si, perché dopo la Prima Guerra Mondiale, dopo pesanti demolizioni si son detti “facciamo un po’ di modifiche”, hanno pensato anche “soppalchiamo a metà la chiesa e rifacciamo il pavimento del chiostro. Degli affreschi in mezzo ce ne battiamo il belino!”

Il dialogo non sarà andato proprio così, però il risultato è questo: 

Uno di quelli “meno” maltrattati. Gli altri ve li faccio scoprire a voi…



Dopo la guerra, la chiesa è stata per un periodo un cinema-teatro e poi un luogo di ritrovo per le attività parrocchiali. 

Il giro che vi ho proposto è quasi ultimato. Ritornando sui nostri passi, tornando in piazza dell’Olivella, usciamo dalla parte opposta, in Salita San Bartolomeo del Carmine, e arriveremo di nuovo in piazza del Carmine in un men che non si dica.

Tutto ciò che vi ho propinato in questo articolo è stato solo una parte di un percorso, Percorso “Curiosità” da me creato, per la Regione ed il Comune di Genova nella campagna estiva 2018 “Una Liguria sopra le righe” e, nel nostro caso “Genova sopra le righe”.

QUI TROVI TUTTO IL PERCORSO e la data per venire con il Mugugno Genovese a scoprirlo!

Se vedemmo zueni.

 

Tutte le foto di questo articolo sono di proprietà de ilmugugnogenovese.it