ATTENZIONE LEGGI BENE TUTTO PER CAPIRE DI CHE SI TRATTA.
Lezione serale #22 Resäto “Perchè t’impari un pò di parole cosi quando vieni a trovarci sai come interpretare..”C’è poco da fare, ogni volta che si scarica il cellulare e devo rimettere il PIN me piggio un resäto: Non riesco mai a ricordarlo!
Iniziamo con la definizione del dizionario.
Resäto: “soprassalto, trasalimento, scossa, scossone” (d’ora in poi non scriverò più la ä per comodità siccome non proprio immediata da digitare sulla tastiera 🙂 )
Il V.E.L., come vi sarete abituati, ovviamente non lo usa solo nei casi enunciati dal diz.Frisoni, ma ne fa un utilizzo più ampio. Il termine è sicuramente noto ai più, ma azzardo a dire che nelle generazioni più giovane, già va perdendosi. Eppure è così… utile in certi casi! La traduzione da tutti conosciuta è “spavento”. Si presta facilmente ad “doppio uso”. Il significato letterale lo enuncia già al meglio il dizionario citato inizialmente. Il Ligure, però, è cinico e spietato nel suo umorismo e dunque ecco che resato come semplice “soprassalto/spavento” diventa aggettivo per descrivere una persona…Per spiegare al meglio il concetto possiamo avvalerci di due esempi al volo…
a) Quando non trovi più le chiavi di casa: Uh belin che resäto! b) Quando il ragionier Ugo Fantozzi vede sua figlia Mariangela: Meschinetta, a l’è proprio un resato! (chi ha visto il video delle 14 potrà capire, nel dubbio ve lo lascio qua sotto a fine lezione)
Uno spavento che può andare da un semplice accadimento ad un utilizzo più maligno definendo come “spavento” una persona talmente brutta da non esserci altro modo per definirla…
Pronuncia: è da pronunciarsi dilungandosi un goccio di più sulla “a”, per il resto è molto semplice.
Curiosità: un modo di dire, classico, che fa uso di questa parola è: “O l’è ciù brutto che ‘n Resäto” – ” è più brutto di uno spavento”
Se vedemmo figgeu
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