5 Maggio 1860: una data da ricordare per Garibaldi e non solo.
Si sa, i Genovesi nella storia hanno sempre messo il becco un po’ ovunque. Chi ha inventato l’Amuchina, chi ha portato il primo cinema in italia e molto altro… Ma c’è anche chi Genovese di nascita non è, ma scelse i nostri scogli per dar vita ai propri sogni.
Se vuoi rimanere sempre aggiornato per tutte le novità che escono su ilmugugnogenovese.it
Iscriviti al CANALE TELEGRAM UFFICIALE: @ilmugugnogenovese
Correva l’anno 1860 ed il generale di Nizza, G. Garibaldi, salpava dalle nostre coste il 5 Maggio, per quella che sarà ricordata sui libri di storia come Spedizione dei Mille. Fu un momento importantissimo, a tal punto da far cambiare denominazione (pochi anni dopo) al quartiere stesso, anticamente chiamato Quarto al Mare, che divenne Quarto dei Mille, nel 1915. Per quanto riguarda il lato storico non vi è molto da raccontare di “tasca nostra”. La storia è nota a tutti ed è raccontata un po’ ovunque ormai, così, per una rinfrescata, vi lascio QUI l’articolo direttamente da Wikipedia.
Noi, invece, ci dedicheremo a scoprire alcuni particolari riguardanti proprio il nostro “mondo”.
È noto a tutti come, le camicie rosse, partirono dallo scoglio di Quarto, zona Monumento. Ed ora la domanda che tutti si pongono: ma è proprio partito da lì l’Eroe dei due mondi?
Risposta: SNI… Mi spiego meglio.
Innanzitutto, se ci rechiamo sul posto provenendo da Genova centro, troveremo un’altro “monumento”, più piccolo accessibile da una scaletta che porta ad una lapide con su scritto “Da qui salpò Garibaldi…” ecc, ecc. Dove? Esattamente una curva prima dell’arcinoto luogo da tutti visitato.
“Ma come? Non è quello scoglio più avanti il punto giusto?” Vi chiedereste giustamente.
Facciamo ordine.
Lo scultore Eugenio Baroni realizzò un monumento celebrativo e ad inaugurarlo presenziò nientepopodimeno che Gabriele D’Annunzio (1915), ma la scelta di dove collocarlo fu fatta in base allo spazio disponibile e alla “importanza visiva” (altro modo non saprei definirlo) dello scoglio su cui costruirlo, ma il vero scheuggio, da cui partirono nella notte del 5 maggio, si trova a breve distanza, più piccolo e meno visibile dalla strada. Una breve rampa di scale vi da l’accesso, molti bagnanti vi si crogiolano al sole d’estate.
Non avete ancora presente dove? Con questa foto sferica che vi ho raccattato, credo proprio vi orienterete! (Belin tra l’altro, è una scignurata sta foto, mìa un po’ come gira!!)
Ed un primo sassolino ce lo siamo tolti. Abbiamo scoperto il perché di quel “mistero”.
Ma siamo proprio sicuri che partirono tutti da lì? Insomma: non sembrerebbe un luogo agevole per una partenza di un numero cospicuo di persone! Ancora una volta, veniamo a conoscenza di un altro piccolo aneddoto che i libri non raccontano, ma che alle nostre uegie zeneixi invece, fa piacere sentire ed apprendere.
Il numero dei volontari era troppo alto per esser tutti imbarcati dagli spazi ristretti in quel di Quarto. Infatti, come mostra l’immagine qui sotto
Una parte s’imbarcò dalla Foce, antico quartiere Genovese di pescatori per poi raggiungere gli altri volontari e partire insieme, per un successivo incontro a Camogli. A conferma di tutto questo, vi è una lapide murata sulla facciata della Casa dei Pescatori, proprio dalla rotonda in fondo alla Sopraelevata, riportante tal avvenimento. Ad ulteriore prova, rilascio qui di seguito un estratto originale:
« ”Il mattino del 5 una colonna di volontari sparpagliata in piccoli drappelli e senza ordine usciva da Porta Pila rivolgendo i passi al villaggio di Quarto a tre miglia circa da Genova, dove aspettare doveva che i vapori venissero a levarla.… Un’altra squadra doveva imbarcarsi alla Foce e prendendo il largo girare il molo e penetrare nell’interno del porto ove i vapori [il “Lombardo” e il “Piemonte”, ndr], stavano attendendola. … Una terza colonna e la men numerosa composta dei capi della spedizione [cioè Nino Bixio e il patriota siciliano Salvatore Castiglia, che avrebbero preso il comando delle due navi, ndr] doveva penetrare dal lato della dogana nel porto e salir quindi a bordo dei vapori ancorati ed apparecchiarli a salpare. … Quasi al tempo medesimo la squadra partita dalla Foce, dopo avere con lungo circuito girato la spiaggia, a bordo essa pure giungeva. … Alle ore 2 del mattino la flottiglia usci chetamente dal porto e s’inoltrò in alto mare protetta dalle tenebre e dal generale silenzio. I due vapori si diressero lentamente verso la spiaggia di Quarto, ove la terza colonna [di cui faceva parte lo stato maggiore garibaldino, compreso lo stesso generale, ndr] stava da quattr’ore attendendoli. »
Osvaldo Perini, ” La spedizione dei Mille, storia documentata della liberazione della Bassa Italia “, F. Candiani, Milano, 1861)
Prima di salutarci, ti invito a condividere questo articolo con più persone possibili, se ti è piaciuto. È importante conoscere la storia dei luoghi dove viviamo e qui, sul Mugugno Genovese, stiamo cercando di riportare cianin cianin, un po’ della Storia di Genova!
Se vedemmo zueni!
Ho un lontano cugino di mia madre garibaldino
Mio nonno Domenico Mario Bodoano era prosindaco all’epoca dell’inaugurazione del monumento e ricevette D’Annunzio.
I Bixio sono NS parenti di parenti.
Grazie, la mia Bisnonna suo padre era garibaldino, e mi raccontò che Nino Bixio, sparo a Garibaldi nell’incontro che ebbe a Teano con il Re e qui viene considerato un traditore,”Garibaldi stava sguainando la spada inginocchiandosi davanti al re per porgeliela, e dichiararlo Re d’Italia”